Esami specialistici
Il monitoraggio clinico della gravidanza
Il monitoraggio medico della gravidanza non può certo garantirne il successo ma consente di aumentare le probabilità che questo risultato si realizzi.
Sottoponendo la madre e il feto ad accertamenti seriati nel corso dei nove mesi della gravidanza, e anche prima che questa inizi, è, infatti, possibile riconoscere con tempestività eventuali alterazioni nel decorso della stessa e, dove possibile, porre dei rimedi.
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Gli strumenti utilizzati per il monitoraggio della gravidanza sono:
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La raccolta della storia clinica della paziente e del suo partner e delle rispettive storie familiari
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Le visite ginecologiche
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Gli esami del sangue e delle urine
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Le indagini ecografiche
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Il monitoraggio cardiotocografico
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I test non invasivi (NIPT) per lo screening delle anomalie cromosomiche fetali
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La Diagnosi Prenatale mediante l’utilizzo di test invasivi.
Gli esami ematochimici e le urine
Gli esami del sangue consentono di ottenere molte informazioni relative allo stato di benessere della madre e del feto.
Gli esami più importanti sono quelli effettuati all’inizio della gravidanza perché in base ai loro risultati sarà possibile indirizzare gli accertamenti successivi.
In linea di massima si cerca di non sottoporre la paziente gravida a noiosi prelievi di sangue mensili, a meno che non siano stati rilevati risultati alterati che richiedano una verifica ravvicinata.
Alcuni esami, per poter fornire delle informazioni utili, devono essere effettuati in epoche ben precise della gravidanza (il Bi test a 10- 11 settimane, il dosaggio della a-fetoproteina a 16- 18 settimane, la curva glicemica da carico orale a 24-26 settimane)
Il test di Coombs (nelle pazienti con gruppo sanguigno Rh negativo) e gli accertamenti per le malattie infettive (nelle pazienti non protette) vanno ripetuti almeno ogni due mesi.
L'ecografia
L’ecografia è uno strumento irrinunciabile per il corretto monitoraggio della gravidanza.
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Le informazioni ottenute tramite l’esame ecografico dipendono in gran parte dall’epoca di gestazione alla quale esso viene effettuato:
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L’embrione e il suo battito cardiaco sono di norma visualizzabili solo dopo la 6a settimana dall’inizio dell’ultima mestruazione, ma già alla 5a è riconoscibile la presenza della gravidanza all’interno della cavità uterina;
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Tra la 10a e la 13a settimana è possibile “datare” la gravidanza e visualizzare i movimenti attivi del feto.
A quest’epoca di gravidanza si possono già trarre importanti informazioni relative le strutture corporee del feto ed effettuare test di screening per la stima del rischio di anomalie cromosomiche (translucenza nucale) e anche valutazioni di orientamento relative al rischio di future complicanze della gravidanza (iposviluppo fetale e gestosi). -
Tra la 20a e la 22a settimana viene effettuato uno studio più approfondito degli organi fetali. L’ecografia eseguita a quest’epoca svolge quindi un ruolo molto importante di Diagnosi Prenatale delle alterazioni di struttura fetale.
Occorre sottolineare che alcune anomalie fetali possono essere evidenziate solo in epoca più avanzata di gravidanza e, a volte, solo dopo la nascita.
Al quinto mese possono inoltre essere valutati i potenziali rischi di complicanze future della gravidanza quali parto prematuro, iposviluppo fetale e gestosi materna.
In caso di risultati indicativi di rischio aumentato per queste patologie possono essere attivate misure correttive per ridurne la possibilità di comparsa e verrà modificato il piano di osservazione della gravidanza. -
Tra 28 e 34 settimane l’esame fornisce invece, prevalentemente, informazioni relative al benessere e alla crescita fetale, ma verranno anche rivalutate le strutture anatomiche indagabili.
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Anche al termine della gravidanza l’ecografia permette un’accurata valutazione del benessere fetale, della sua presentazione e della localizzazione della placenta e ancora il controllo degli organi fetali.