D.ssa Patrizia Gementi

LE ORIGINI

A stare a sentire le magiche storie che nonna Elsa raccontava davanti agli occhi sgranati di noi cugini, le origini risalirebbero addirittura all’Egitto dei faraoni.

La storia è comunque complessa anche se ci si limita al passato prossimo: mamma, con tre fratelli più piccoli e nonna furono obbligate ad abbandonare in fretta e furia il loro paese di origine e dopo una avventurosa peregrinazione lungo le coste del Mediterraneo approdarono finalmente in Italia. Papà, il glorioso comandante “Riccardo” della piazza di Como, aiutò la famiglia transfuga a riunirsi.

Dai miei genitori ho imparato la tolleranza, il rispetto degli altri e l’onestà. Mamma mi ha insegnato ad apprezzare il “bello” (purtroppo non mi ha trasmesso le sette lingue che parlava fluentemente), papà mi ha trasmesso la parsimonia e l’amore per la montagna.

 

STUDENTE

Tutti i miei anni da studentessa sono stati caratterizzati nei mesi invernali dalle lunghe code in auto del sabato pomeriggio e della domenica sera per raggiungere le località di sci, mia grande passione.

Proprio questa passione mi ha portato ad un brutto incidente che ha richiesto il rallentamento del percorso di studi anche se poi ho conseguito per tempo il diploma di maturità.

 

MEDICO

Iscrivermi alla facoltà di medicina e chirurgia mi è sembrata una scelta naturale, non ho certo dovuto pensarci sopra: quello era il mio percorso. La partecipazione ai corsi e il superamento brillante degli esami si sono avvicendati in modo superlativo.

Verso la fine del corso di laurea ho cominciato a frequentare il reparto di ostetricia e ginecologia diretto da zio Sami. Lui mi ha trasmesso tutta la passione per il suo lavoro ma quando ho avanzato l’ipotesi di volermi iscrivere alla sua specialità ha fatto di tutto per dissuadermi dicendo che una donna non avrebbe mai retto i ritmi di quel lavoro tanto impegnativo insieme a quelli di una famiglia! Mi ha addirittura allontanata dal suo reparto e mi ha organizzato un viaggio di studio per l’apprendimento delle tecniche di procreazione assistita (e quindi un lavoro di laboratorio a suo avviso più indicato).

 

OSTETRICIA e GINECOLOGIA

Lasciato dopo poco tempo il “grande laboratorio” sono tornata in Italia e, determinata, mi sono iscritta alla specialità di ostetricia e ginecologia. Ho avuto maestri meravigliosi e mi sono sempre più appassionata al mio lavoro con grande propensione per la diagnostica ecografica e il monitoraggio della gravidanza.

 

MEDICO OSPEDALIERO

Poco dopo il termine della scuola di specialità ho avuto la prima assunzione in ospedale e ho cominciato il ciclo dei turni di guardia e di sala parto.

Nel frattempo mi sono sposata e, mentre Angelo si dilettava con le sue ricerche, io continuavo con il ritmo incalzante dei turni e delle guardie avendo bimbi e famiglia a carico. Non ho mai avuto nessun ripensamento sulle mie scelte e non mi sono mai pentita di non aver seguito i consigli di zio Sami.

 

IL BUZZI

Ad un certo punto è giunta l’assunzione all’ospedale “Vittore Buzzi”, riferimento dell’ostetricia non solo milanese.

Direi che i primi anni sono stati difficoltosi poi è arrivato Umberto con la sua grande esperienza, la sua curiosità e la sua determinazione. Sono stati anni meravigliosi non solo per me ma per tutti noi. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile.

Al “BUZZI” ho anche assistito alla nascita dei miei due adorabili nipoti.

 

OMEOPATA

Seguendo la mia indole ho cercato alternative di cura e ho scoperto l’omeopatia. Ho seguito corsi e mi sono diplomata omeopata. Vi assicuro che, contrariamente alle contestazioni, quando opportunamente applicata l’omeopatia funziona molto bene.

 

MARE

Anch’io adoro andar per mare. Spesso abbiamo noleggiato barche in posti magnifici. Diversamente da Angelo detesto però le navigazioni invernali e quando il mare si increspa troppo o il vento aumenta il suo soffio preferisco di gran lunga stare al riparo in porto.

Qualche anno fa abbiamo perso i nostri grandi compagni di zingarate in mare a causa della malattia di Luca e questo ci ha ridotto il piacere della navigazione che speriamo di poter riprendere presto con i nostri figli e i nostri nipoti